OLIO D’OLIVA: PER UNA QUALITA’ DAVVERO “EXTRA” PIU’ RICERCA, LIMITI PIU’ STRINGENTI E PANEL TEST

A Enoliexpo,  il FOOI ha spiegato la sua ricetta per rilanciare l’extra vergine, puntando su un suo diverso riposizionamento nella “famiglia” degli oli d’oliva e su una revisione dei parametri di qualità in senso più restrittivo. Spazio, inoltre, alla ricerca, che con l’impiego di nuovi strumenti può rafforzare l’analisi sensoriale.

Sono intervenuti  Paolo Mariani, Presidente Fooi,  Giuliano Martino direttore Fooi, Alfredo Marasciulo, capo panel ed esperto Fooi, Anna Cane (Assitol), Luigi Canino (Italia Olivicola), Tommaso Loiodice (Unapol), Elia Pellegrino (Aifo).

Presente all’incontro anche l’on. Giuseppe L’Abbate, deputato della Commissione Agricoltura.

Far rinascere l’extravergine grazie alla ridefinizione dei suoi parametri di qualità e genuinità e riposizionandolo all’interno delle categorie merceologiche dell’olio d’oliva. E’ questa la strategia illustrata dalla FOOI, la nuova Interprofessione di settore, in occasione di Enoliexpo, la prima fiera di macchinari, servizi e tecnologie dedicate all’olio e al vino, in questi giorni in corso a Bari.

A fronte di una domanda sempre più pressante da parte del consumatore di cibo di qualità, autentico e sostenibile, l’olio extra vergine non riesce a far valere le sue peculiarità organolettiche e nutrizionali.Purtroppo, all’atto d’acquisto, viene ancora preferito il prodotto in promozione, a scapito della qualità.

Occorre quindi puntare sulla formazione ed educazione del consumatore, ma non solo: servono nuove regole che stringano le maglie dei parametri di qualità e sicurezza alimentare, per differenziare maggiormente la categoria dell’olio extra. Al riguardo, le diverse “anime” dell’Interprofessione dell’olio d’oliva hanno riaffermato l’importanza di puntare sul Panel Test come strumento di valorizzazione e su parametri di qualità più stringenti, quali ad esempio l’abbassamento dell’acidità e dei limiti degli etil-esteri. In questo modo, si potranno escludere dalla categoria quei prodotti che sono “extra” solo di nome, ma non di fatto. Non va trascurata neppure l’ipotesi di inserire indici di qualità nutrizionale, quali ad esempio i polifenoli, composti molto importanti sia per la nostra salute che per quella dell’olio stesso, perché ne consentono una migliore conservabilità nel tempo.

Sul fronte della ricerca serve una nuova visione strategica ed il FOOI è a favore dell’innovazione in ambito agricolo, ambientale e del controllo del prodotto, in un’ottica di miglioramento continuo della qualità e sostenibilità. In tal senso, è grande l’aspettativa nei confronti dei risultati di Oleum, il progetto di ricerca europeo, che interessa anche il nuovo metodo dei composti volatili, da affiancare al Panel Test. Inoltre, nuovi metodi di analisi, quali il “Finger print NMR”, potrebbero supportare l’attuale sistema di tracciabilità, nell’identificazione dell’origine.